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Il Palio dei Rioni
Negli anni ’50 la città di Massafra riscopre la storia divisa in 5 Rioni
Quella del “Palio dei Rioni” fu una delle manifestazioni più spettacolari che la neonata Pro-Loco della città offrì alla fine degli anni ’50. Per ricompattare l’unità della città di Massafra attorno ad un “simbolo” che avrebbe rappresentato la memorai di un fatto storico accaduto al tempo delle incursioni dei Turchi nel settembre del 1594. Lo spunto da una semplice nota di cronaca che assumeva una precisa connotazione storica e che si concretizzò nel “Palio dei Rioni”.
I 5 Rioni cittadini costituivano un corteo storico in costume rinascimentale, costumi armature, cavalli ingualdrappati, paggi , tamburi, damigelle e tanti giovani che si immergevano in quell’aria antica di tre secoli e tentavano di rivivere il memorabile episodio della battaglia.
Personaggi Illustri di Massafra
Scopri i personaggi principali della storia
Pasolini
Fra maghi e gravine Massafra stregò anche Pier Paolo Pasolini, che nel ’51 si trovò a visitare la puglia e ne rimase folgorato. Il regista vide tra le strade di tufo e la gravina l’ambientazione perfetta per rappresentare Cafàrnao nel suo celebra film Il Vangelo secondo Matteo.
Il più grande intellettuale italiano del ‘900 definì Massafra città “fossile e incorrotta” ne rimase praticamente stupefatto sotto ogni punto di vista, la visita suscitò nello scrittore sensazioni fortissime ed intense espresse evocate da vicoli e stradine che regrediscono fino al cuore del tempo.
Il Farmacista
La farmacia di Pasquale Blasi alias Nonnù, in via Vittorio Veneto (l’antica Strada Maggiore), quasi dirinpettaia della casa D’Eri – dove nella metà del secolo scorso si susseguirono le sudorazioni del miracoloso Bambinello di cera – quella farmacia, fino a quasi gli anni Cinquanta fu più che un porto di mare.
Nonnù l’indimenticabile speziale/farmacista massafrese la gente lo riteneva una specie di samaritano al quale rivolgersi in particolari momenti della vita e che sempre, gratis et amor Dei, era più che lieto di offrire la sua esperienza, le sue capacità e le sue panacee. (1886–1967).
Il Cardinale Masella
Il Cardinale Masella non era schivo, ma discreto, ed ascoltava con evidente interesse e alla fine chiese notizie su Massafra. In occasione delle celebrazioni centenarie del miracolo del Gesù Bambino il cardinale Benedetto Aloisi Masella donò una corona d’oro donata.
Massafra, almeno stando alle cronache, ospitava per la prima volta nella sua storia un principe della chiesa, l’arrivo di sua eminenza era un avvenimento di carattere del tutto eccezionale.
La Proloco di Massafra
Per l’avvio della Massafra moderna dobbiamo partire dagli anni Sessanta, quando si costituì l’Associazione Turistica PRO LOCO CITTA’ di MASSAFRA, amata e tartassata a un tempo; proprio perché dava il via ad una serie di iniziative di rilancio della comunità. Nacque da un gruppo di “pazzi sognatori” e da una visione moderna della realtà cittadina. Fu amata da tanta gente che condivideva e si affascinava ed entusiasmava alle iniziative che in cantiere, di volta in volta, diventavano realtà.
Mai chiusa in se stessa la Pro-Loco ha superato negli anni riserve di preconcetti, beghe e scottanti problemi la proloco ora si adopera per una comunità locale più avanzata e per portare avanti le nuove generazioni con una carica di amor civico più vicina alle attese del domani.
Pietro Diasparro
Avvocato di grandi Virtù. Un uomo vecchio stampo, una figura di galantuomo che non può essere consumata nell’indifferenza o lasciata ai margini della storia civica, quando per decenni segnò un prestigioso punto di riferimento che andava ben oltre i circoscritti confini della nostra comunità.
La sua formazione esemplare, il suo indiscusso bagaglio culturale, la profonda sicurezza nell’arengo forense, la dirittura morale che lo caratterizzò nella esplicitazione dei suoi numerosi e variegati spazi amministrativi, la vocazione innata all’arte oratoria, furono le note caratteristiche della sua esistenza, mai scalfita dal benché minimo dubbio e sempre additata come irripetibile esempio di probità e di attitudini al di là della norma.
La sua scomparsa, quasi repentina e immatura, lasciò un vuoto difficile da colmare; le attestazioni di affetto e di simpatia furono tante e significative: era un uomo purissimo che consegnava il suo nome alla storia cittadina.
Luoghi che hanno fatto la Storia di Massafra
Scopri i lughi che hanno fatto la Storia di Massafra dagli anni ’50 agli ’80.
Ci sono momenti che sono fissati nel tempo e nella storia e che hanno fatto di Massafra quella che è oggi .
La Bari Taranto
I lavori ebbero inizio il 30 novembre 1971 e faceva parte di un progetto più esteso di un’autostrada che doveva continuare lungo tutta la costa ionica, che però non venne mai definito. il 6 dicembre 1975 fu aperta l’ultima tratta da fino a Massafra, visto che l’A14 si ferma ai piedi della cittadina ionica e il progetto ideale iniziale, cioè quello di arrivare sino al capoluogo, non fu mai realizzato.
La Gravina si Illumina
Sul finire del 1960 uno spettacolo insolito. si presentò agli occhi di quanti si affacciavano dal ponte Garibaldi guardando l’insediamento rupestre nella Gravina di San Marco. Come una subita aurora l’ampia valle ricolmò di un bagliore nuovo , gli anfratti, le rupi, le grotte, gli alberi e le erbe, accesero di nuovo splendore.
L’antica gravina che regge la nostra storia, le nostre case, la nostra fede ora aveva un’anima.
Lo Stabilimento Dreher
Nel 1963 arrivò a Massafra lo stabilimentro Dreher voluto dalla famiglia Luciani per espandere la propria attività nel Sud Italia, venne inaugurato il 29 luglio. I Luciani con un investimento di 6 miliardi di Lire diedero vita ad un sito produttivo di 25 ettari che nel primo anno di attività confezionò 500.000 bottiglie.
Lo sviluppo importante e la centralità del posto porto nel 1967 ad ospitare il Giro d’Italia con il taglio del traguardo posizionato proprio sotto la portineria dello stabilimento.
Il Presepe nella Gravina
Viene realizzato e ambientato nello scenario naturale del villaggio Santa Marina, nel cuore della gravina San Marco, il presepe nella Gravina. Visibile da ponte Garibaldi, le sagome della Madonna, di Giuseppe e del Bambino che costituì per tanti natali una caratteristica attrattiva per grandi e piccini.
Gioca con la storia di Massafra dagli anni ’50 agli ’80
Hai letto il recinto dei ricordi? Vuoi metterti alla prova?
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Scopri la Ricetta dei Taralli
Mettiti alla prova e prova a fare i tuoi taralli
con la ricetta delle origini.
Che siano dolci o salati, grandi o piccoli, i taralli sono un delizioso snack finger food tipico della tradizione gastronomica della Puglia. Prodotti da forno realizzati con un impasto a base di farina, acqua, vino bianco e olio extravergine. Non li hai ancora mai preparati?
Ti sveliamo una ricetta per preparare i tuoi Taralli fatti in casa!
Ingredienti:
400 gr di farina 00
100 ml di olio extra vergine d’oliva
100 ml di vino bianco secco
1 cucchiaio di sale
Q.B. di Semi di finocchio o altre spezie per aromatizzare a piacimento
Per preparare i taralli cominciate impastando gli ingredienti in una ciotola. Versate all’interno la farina, il sale e l’olio e date una breve mescolata fino ad ottenere un composto bricioloso.
Ora aggiungete il vino, e gli eventuali altri ingredienti per aromatizzare, amalgamate il tutto e trasferite il composto sulla spianatoia lavorandolo a mano per una decina di minuti.
Trascorso questo tempo, staccate dei pezzettini di impasto e modellateli con i polpastrelli per formare un cordoncino spesso 1 cm.
Tagliate i cordoncini ad una distanza di circa 6-8 cm.
Quindi congiungete le punte ripiegando un’estremità sull’altra in modo da ottenere una sorta di ciambellina.
Nel frattempo mettete a bollire una pentola piena d’acqua e accendete il forno per preriscaldarlo a 200°.
Man mano che li modellate, sistemate i taralli su un vassoio con carta forno. Quando avrete formato tutti i taralli immergete pochi pezzi alla volta nell’acqua bollente aiutandovi con una schiumarola. Non appena saliranno a galla saranno pronti per essere scolati su un vassoio foderato con un canovaccio pulito; proseguite con la cottura di tutti gli altri.
Trasferite le ciambelline su una teglia con carta forno e cuocete in forno statico a 190° per circa 40-45 minuti o fin quando non sono dorati.
Ecco pronti i vostri taralli, buon appetito 15!
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